Concept
L’idea di Casa come me, così come battezzò Curzio Malaparte la sua residenza a Capri, nasce dalla voglia di una interpretazione personalizzata del progettare e dell’arredare gli spazi domestici e lavorativi. Seguendo questo concept Giuseppe Finocchio, architetto e designer, crea nel 98 una linea di autoproduzione che presenta in varie fiere e mostre internazionali e apre contestualmente lo spazio espositivo Casa come me come punto d’incontro tra le proprie idee e le necessità di chi voglia personalizzare il proprio spazio abitativo o lavorativo.
…Un designer che ha perso la bussola. O meglio, ne ha inventato una tutta sua, dove i punti cardinali non sono distinti tra loro e l’essenzialità del design nordico incontra spesso il colore e la spontaneità del sud!…
Penso che il design deve essere a supporto della funzione per questo cerco sempre di realizzare oggetti semplici, funzionali, da vivere… non solo da guardare!
Spesso sono inspirato dall’uso di materiali nuovi, a volte invece è il piacere di pensare una forma diversa e magari più funzionale per un oggetto, e le forme di oggetti presenti in natura o la loro funzione sono fonte di ispirazione.
Mi piace lavorare con diversi materiali, alla base del mio lavoro c’è sempre l’esperienza, la conoscenza dei materiali e la loro lavorazione, la ricerca continua di nuove soluzioni, tecnologie e materiali innovativi dove l’esplorazione di nuovi campi e nuove applicazioni è fonte di piacere progettuale.
Concetti che si ritrovano anche nei miei lavori di architettura d’interni dove la ricerca progettuale per vivere in ambienti accoglienti e personalizzati, lo studio per la migliore fruizione e utilizzo degli spazi e la scelta degli impianti tecnologici, si integra con l’arredamento, creando un ambiente che si modella secondo le necessità e le esigenze proprie dell’utilizzatore al fine di realizzare una “Casa come me”..
Credo nel mio lavoro, lo faccio con passione e mi piace ciò che faccio, cercando di essere sempre abbastanza critico con me stesso.
“Vorrei costruirmela tutta con le mie mani, pietra su pietra, mattone su mattone, la città del mio cuore. Mi farei architetto, muratore, manovale, falegname, stuccatore, tutti i mestieri farei, perché la città fosse mia proprio mia, dalle cantine ai tetti, mia come la vorrei. Una città che mi assomigliasse, che fosse il mio ritratto e insieme la mia biografia… E tutti, appena entrandoci, sentissero che quella città sono io, che quelle strade sono le mie braccia aperte ad accogliere gli amici. L’intonaco dei muri, le persiane, gli scalini…, vorrei che fossero la parte migliore di me, i lineamenti del mio viso e del mio spirito, gli elementi fondamentali dell’architettura e della storia della mia vita. Che m’assomigliasse, e che ciascuno sentisse, vivendoci, di stare dentro di me. Casa come me… il mio ritratto di pietra”
Curzio Malaparte